PRP
Consiste un prelievo di sangue dentro al quale circolano i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Il sangue prelevato ed inserito in provette sterili viene messo in una centrifuga, la quale riesce a separare la parte del plasma che si concentra di piastrine e le separa dal resto delle emazie.
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Una volta conclusa la fase di centrifugazione, con delle micro-pippette si aspira questo plasma e lo si mette in un contenitore sterile pronto per essere attivato e preparato per il trattamento. L’attivazione classica consiste nell’aggiunta al plasma ricco di piastrine di una sostanza che è il calcio gluconato che serve a non far coagulare il materiale ottenuto; la metodica più moderna invece non prevede nessuna tipologia di utilizzo di sostanze esterne e viene eseguita immediatamente al termine della processazione: si è visto infatti che il PRP fresco, iniettato immediatamente dopo la sua processazione, ha un potenziale rigenerativo molto più elevato di quello miscelato con il calcio gluconato. A questo punto con una siringa si aspira questo plasma attivato e con un ago molto piccolo si vanno a fare delle iniezioni la nella zona che dobbiamo trattare.
SKIN REJUVENATION – “VAMPIRE FACE LIFT”
Nella terapia rigenerativa cutanea il PRP risveglia cellule rimaste quiescenti dal processo di invecchiamento cutaneo, riattivandole e aumentando il turn-over cellulare; possiamo osservare quindi un ringiovanimento della cute e una rapida risposta riparativa in caso di trauma tessutale. Negli USA la metodica viene anche denominata “vampire face lift”. Il metodo chirurgico di biorivitalizzazione con il prodotto rigenerativo autologo permette inoltre di attivare le cellule staminali già presenti nella profondità della pelle. L’iniezione del concentrato piastrinico è fondamentale per un netto livello di miglioramento delle cicatrici d’acne presenti soprattutto a della zona temporale e malare.
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(Mani, piedi, DéCOLLETè, GINOCCHIA, collo)
Nella terapia rigenerativa cutanea il PRP risveglia cellule rimaste quiescenti dal processo di invecchiamento cutaneo, riattivandole e aumentando il turn-over cellulare; possiamo osservare quindi un ringiovanimento della cute e una rapida risposta riparativa in caso di trauma tessutale anche in quelle aree dove terapie di medicina estetica hanno poco successo (mani, piedi, décolletè e collo). Il metodo chirurgico di biorivitalizzazione con il prodotto rigenerativo autologo (materiale dello stesso paziente) permette inolltre di attivare le cellule staminali già presenti nella profondità della pelle. L’iniezione del concentrato piastrinico è fondamentale per un netto miglioramento dello strato tessutale da cui nascono tutti i foglietti epidermici (più o meno giovani) che vanno a costituire la cute.
Il trattamento può essere associato al più recente metodo e innovativo di lipofilling /trapianto di grasso) per incrementare la qualità di risultato finale.
HAIR REPAIR & REGENERATION
Nella terapia dei capelli i fattori di crescita piastrinici possono regolare l’attività di vita dei bulbi e permettere una crescita migliore dei fusti dei bulbi, ma anche una stimolazione da parte di quelle cellule staminali residenti che con l’avanzare dell’età tendono sempre più a diventare quiescienti.
I fattori di crescita piastrinici vengono inoltre utilizzati prima e dopo l’intervento programmato di trapianto di capelli, proprio per ricreare a aiutare notevolmente l’attecchimento dei bulbi impiantati.
La terapia rigenerativa con fattori di crescita piastrinici ha evidenti effetti responsivi in circa l’ 80% dei casi. E’ una terapia standardizzata sulla quale esistono molteplici dati e statistiche in letteratura medica. Negli ultimi anni si sono evidenziati notevoli effetti clinici (soprattutto in quel 20% che non dimostrava risultati clinici soddisfacenti con il classico innesto di fattori di crescita piastrinici) tramite l’innesto di tessuto adiposo micronizzato con preservazione completa della nicchia vascolo-stromale (SVF) (vedi dopo).
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In questo nuovo ed innovativo dispositivo di riduzione del tessuto adiposo siamo difronte non tanto a cellule staminali ma ad un tessuto tridimensionale che le contiene; ciò esula dalle normative, cioè non è un ATMP (Advanced Therapy Medicinal Products), cioè un prodotto medicinale di terapia avanzata, non richiede il GMP. Ciò non accade per una cellula staminale espansa, cioè coltivata in vitro: infatti viene considerata sottoposta a manipolazione maggiore e la cell-factory (banca dei tessuti) deve provvedere ad espandere le cellule, a congelarle e a fornirle in ultimo step al chirurgo. La riduzione dei cluster adipocitari, mantenendo la struttura tridimensionale, è tecnicamente un trapianto di tessuto adiposo e non di cellule staminali adulte, il che può benissimo essere effettuato sottoforma di lipofilling, attuato sin dal 1985 ad oggi.
ACNE & CICATRICI
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I fattori di crescita piastrinici (PRP) rimodellano i vari strati cicatriziali risvegliando le cellule della membrana basale dermo-epidermica (cellule deputate al turn-over cellulare, ovvero le cellule che dagli strati più profondi della pelle, rigenerano i vari foglietti epidermici fino allo strato corneo, strato più superficiale e a diretto contatto con l’aria e costituito da cellule morte); quindi il primo inserimento avviene nel piano profondo in modo da portare maggiore afflusso di sangue e ossigeno alle cellule che cambiano la pelle nei vari mesi.
Un secondo ingresso è caratterizzato a livello intra-epidermico, ovvero i fattori di crescita vengono depositati tra i vari foglietti epidermici; questo permette di migliorare la trofia, elasticità degli strati intermedi della cute e di poter agire all’interno della cicatrice, in modo da renderla più morbida, aumentare l’afflusso sanguigno e diminuire i fibroblasti, cellule deputate alla formazione e al mantenimento della fibrosi.
L’ ultimo livello di trattamento medico composto da rigenerazione tessutale e biostimolazione attiva superficiale è quello del Needeling + Peeling: il Needeling è costituito da un rullo con tanti piccoli aghi sottilissimi che permettono di stimolare meccanicamente in maniera semi-invasiva le cellule dello strato profondo ma allo stesso tempo di veicolare il materiale rigenerativo di fattori di crescita
Il Peeling chimico è un trattamento che permette di eliminare gli strati morti della superficie cutanea: il peeling, dispositivo medico classe 1 a base di acido tricloroacetico (TCA) a medio/alta concentrazione, è ideale per il trattamento di problematiche come l’elastosi cutanea del volto, l’atrofia cicatriziale, il melasma e le iperpigmentazioni post-infiammatorie, il photoaging, il derma atrofico in pazienti di età media/avanzata, le smagliature recenti (rosse o bianche) e quelle datate.
Sfruttando il giusto rapporto tra TCA (al 35%) e gli altri componenti attivi, il peeling garantisce un effetto tensore, levigante, nonchè un miglioramento immediato di colorito e texture cutanea con notevole riduzione delle piccole rughe. Inoltre la presenza dell’Acido Cogico garantisce, in aggiunta al peeling, un effetto depigmentante, soprattutto sulle macchie scure di origine melaninica.
ORTHOPAEDICS & TRAUMATOLOGY REGENERATIVE SURGERY
L’innesto di fattori piastrinici a livello articolare stimola cellule deputate alla rigenerazione tendinea e cartilaginea.
Ad oggi quindi possediamo una cura all’avanguardia che ci permette di preservare e curare il deterioramento dei tessuti articolari, sicuramente dovuto sia all’ avanzare dell’età ma anche dall’eccessivo uso articolare.
Il primo effetto è quello di un netto miglioramento delle condizioni biologiche e istologiche delle cartilagini del ginocchio o della spalla e dei tessuti articolari, così come nei tessuti muscolari il PRP allevia il dolore e riduce i tempi di guarigione; tuttavia se trattiamo una lesione muscolare il nostro obiettivo è quello di migliorare la cicatrizzazione, se invece trattiamo sindromi artrosici degenerativi, così come quelle che colpiscono la cartilagine del ginocchio, il primo obiettivo è quello di limitare la sintomatologia algica; ciò avviene anche grazie alla consistenza del PRP, ovvero liquido autologo viscoso che viene iniettato nell’articolazione.
Negli ultimi anni si sono evidenziati impressionanti effetti clinici (soprattuto nei pazienti in cui il PRP non dimostrava risultati clinici soddisfacenti) tramite l’innesto di tessuto adiposo micronizzato con preservazione completa della nicchia vascolo-stromale (SVF): con un prelievo di grasso, sua processazione particolare (che vieta assolutamente la centrifugazione) e iniezione dello stesso in cavità articolare si assiste a un fortissimo effetto rigenerativo cartilagineo. I ricercatori ad oggi stanno ancora studiano se l’effetto di rigenerazione è dovuto alla differenziazione cellulare di queste cellule derivate da tessuto adiposo, oppure se la nicchia vascolo-stromale (SVF) rilascia particolari fattori che sono in grado di fermare l’infiammazione e ridistribuire l’armonia architettonica cellulare che provvede a riparare il tessuto danneggiato (vedi capitolo successivo: Human Adipose Stem Cells with adipose microfractured clusters and preserved Stroma-Vascular Fraction).

DR. MATTIA COLLI
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